(iceberg)
Cominciamo con un assaggino: spesso siamo portati a generalizzare, fidandoci in toto dei nostri sensi, della nostra sensibilità, assumendo che REALTA’ sia ciò che vediamo, che sentiamo, che tocchiamo. In sintesi la summa di ciò che ci arriva appunto dai sensi, dalle nostre percezioni fisiche. Ruolo fondamentale e primario è svolto chiaramente dall'organismo: vista, udito, olfatto, gusto, tatto, e come detto dagli organi che di queste sensazioni sono i portatori. Chi non sarebbe d’accordo ?Se accettiamo come convenzione a mò di proposizione di ingresso una prima, basica definizione di realtà = ciò che sia scientificamente misurabile -anche se in seguito andremo via via a raffinarla (non abbiamo qui intenzione di dilungarci troppo, informazioni sull'argomento si trovano ovunque), ciò che qui preme sottolineare è come: 1) le suddette sensazioni primarie o di primo grado, sulle quali appoggiamo per natura gran parte del nostro approccio con il mondo, per quanto fondamento naturale di tutta la nostra visione dell'esterno, sono sempre oggetto di distorsioni di ogni tipo, sia da parte degli altri che di noi stessi; distorsioni se non altro dettate dal modo, dal punto e dal momento di osservazione, fattori questi che restano spesso personali e particolari; 2) a costruire la nostra realtà subentrano molteplici altre strutture già presenti e precostituite nella nostra mente, meno appariscenti e il cui modo di operare sulle nostre consapevolezze andremo ad approfondire, perchè anche -e aggiungeremmo soprattutto- queste strutture sono soggette a distorsioni di ogni tipo e livello; 3) L'inclusione di tali sovrastrutture per così dire "di secondo grado" alla realtà scientificamente misurabile risulta talmente soggettiva e personalizzante da generare una visione complessiva della medesima realtà anche molto differente, a parità di osservazione, per ognuno di noi. Per esempio, spesso tendiamo a sopravvalutare l'idea che ci siamo fatti di una cosa, rispetto all'idea che se ne sono fatta gli altri: questo conferma da una parte il naturale predominante egocentrismo della personalità umana, dall’altra l'esistenza di differenti punti di vista a parità di evento osservato. Di fatto, si può confermare che le nostre percezioni naturali sono indissolubilmente accompagnate da una serie istantanea, complementare e semi-automatica di catalogazioni e giudizi che contribuiscono alla valutazione complessiva dell'evento, anche se scientificamente di quest’ultimo non sono parte integrante. Ora possiamo riformulare la domanda iniziale, specificando: cosa significa veramente "percepire la REALTA' " ?
(lo stesso iceberg da un altro punto di vista...)

p.s. Se da una parte la scienza e la fisica in particolare ci vengono in aiuto nella determinazione di regole molto difficilmente controvertibili, esistono d’altra parte molteplici studi che mettono in discussione anche seriamente questa convenzione sociale nell’accezione della ‘realtà’. Chi intende inoltrarsi in questa intricata foresta di opinioni più o meno suffragate da esperimenti empirici, si prepari a investire mooolto del proprio tempo nonché a sopportare indicibili fatiche intellettuali nel tentativo di avvicinarsi alle scuole di pensiero secondo le quali non esiste per nulla ciò che chiamiamo realtà, aprendo con tale affermazione le porte ad un universo di pensiero per così dire ‘metafisico’ , i cui percorsi , risvolti e destinazioni sono ben lontani dall’essere definiti….. insomma tanti cari auguroni da parte nostra e casomai fateci sapere… !
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