2012/03/15

10.01 Pro-Logos

Perchè 'LUPUS IN FABRICA' ?!? Lo strafalcione in latinorum dalla nota citazione "lupus in fabula" è consapevole come avrete immaginato, e vorrebbe invitare a riflettere su ciò di cui qui si vorrebbe lasciare un indelebile (?!!?) segno per i posteri. Lo spunto nasce dall'osservazione di come l'Uomo, inteso nella sua totalità di genere, quando lo si osservi in quel determinato contesto intrinsecamente radicato nella vita di ognuno (la fabrica) tenda a riavvicinarsi e confermarsi nell'ancestrale, naturale status di animale, nel senso spregiativo di bestia, riattivando forse le connessioni neuronali al nucleo rettiliano (la parte più antica del nostro cervello) e spegnendo più o meno deliberatamente tutte le altre… Certo, la fabrica rappresenta un bacino particolarmente accogliente per dare spazio e sviluppo agli istinti belluini che risiedono in ognuno di noi. E con risvolti parecchio interessanti e passibili di riflessione per una più ampia conoscenza di noi stessi, di chi ci circonda e –soprattutto- di quali sono i motori più profondi che generano i nostri pensieri e le nostre azioni, in una consecutio non sempre coerente se osservata distrattamente o con sufficienza, come spesso capita in questi nostri anni, così caratterizzati dalla pressione di tutto su tutti e dalla quasi conseguente mancanza di tempo (e di voglia) di qualsiasi approfondimento. La traiettoria parossistica di quasi ogni cosa intorno a noi ci fa sentire costretti a (fingere di) cogliere il senso del tutto, subito e al volo; ci illudiamo poi di pensare che ciò sia veramente possibile, anche perchè se non lo si fa o non ci si riesce o semplicemente ci si rifiuta di accettare questo postulato, si rischia di passare per deficienti o disadattati.
Il risultato è che qualsiasi persona o cosa o avvenimento ci passi davanti agli occhi ha un tempo sempre più infinitesimale per essere valutata dalla nostra mente, per essere giudicata, catalogata e inserita nei nostri archivi di memoria. Risulta poi difficilissimo rivedere il proprio giudizio e ‘spostare’, per così dire, l’informazione acquisita da un archivio all’altro, perché ciò significherebbe ricredersi sulle proprie valutazioni iniziali e, in un certo modo, contraddire sé stessi ed il giudizio espresso nell’infinitesimo attimo iniziale (vedremo come il fatto di rimettere in discussione le proprie valutazioni è un procedimento che risulta parecchio difficile da affrontare per chiunque).

Homo homini lupus, insomma, dall'Asinaria di Plauto in poi. Quando appare improvvisamente tutti ammutoliscono, come nelle fiabe quando arriva il lupo cattivo... e sul posto di lavoro ? Lo sappiamo che spesso, a proposito di quel posto lì, e di quanto vi succede all'interno o nei paraggi, non c'è proprio nulla di scherzoso su cui fare divertissment. Il posto dove lavoriamo (ammesso che ancora esista !) riprende in piccolo il concetto dantesco dell' aiuola che ci fa tanto feroci: certo si potrà obiettare che la maggior parte delle situazioni in cui ci ritroviamo -obtorto collo- a recitare il nostro ruolo, in cambio di denaro necessario alla sopravvivenza nostra e delle nostre famiglie, non sembrano degne di essere menzionate oppure non valgono nemmeno il tempo di starsene qui a far comizi, visto che tempo da perdere non se ne ha, né noi né voi, per i motivi di cui sopra…... men che meno per parlarsi addosso e via cazzeggiando come avviene spesso nei blog.
E’ risaputo ma è sempre meglio ribadire che a lavorare e (allargando il concetto) nella vita sociale, nella migliore delle ipotesi si è un po’ come a teatro: ognuno si aspetta di interpretare un suo bel ruolo, e ognuno in cuor suo è convinto di essere almeno un buon interprete –se non ottimo- del ruolo assegnatogli (dalla volontà, o dal caso, o spesso da entrambi); ci si aspetta che esista un pubblico, che sia bendisposto nei nostri confronti, che paghi il biglietto per lo spettacolo, che stia in silenzio ad assistere alla straordinaria esibizione dello showman di turno, e poi applauda convinto e se ne esca in ordine fino alla prossima rappresentazione...
Si vuole qui approfondire la riflessione perchè risulta impossibile rimanere insensibili di fronte alla pervicace manifestazione quotidiana di stupidità dell'Uomo, particolarmente esaltata quando ha a che fare con il suo mestiere. Chi Crede dovrebbe farsi una ragione del fatto che, se l'Altissimo ha fatto l'Uomo a Sua immagine e somiglianza, non c'è da stare troppo tranquilli per lo sviluppo delle nostre faccende ultraterrene, a giudicare da come la gran maggioranza si è mossa finora da questa parte della barricata. A parte rarissime, illuminate eccezioni e -ovviamente- tutti i presenti...
La passione che ci sostiene e, speriamo, non ci abbandoni mai, è quella di esercitare il diritto all'abbattimento di ogni barriera mentale che ci separi da una maggiore consapevolezza di noi stessi e del mondo, utilizzando lo spazio web come una specie di palestra di autodifesa intellettuale. Questo, mantenendo la leggerezza e la lucidità necessarie per non scadere nella becera grevità dei casini che siamo costretti ad affrontare. Non ultimo, con il massimo della sintesi possibile per i motivi di cui sopra, ma difendendo l'ironia necessaria a fare della nostra vita lavorativa, che -di fatto- tanto spazio occupa nella nostra quotidianità, anche un luogo e uno spazio mentale frequentabile, dove poter crescere e in qualche modo anche divertirsi, trovando sempre spunti per cogliere i molteplici significati di quanto ci succede intorno, e constatare come quasi tutti -ancora una volta esclusi i presenti, che sono assolti da qualsiasi peccato di stupidità per il solo fatto di essere arrivati fin qui- si sia ben imbarcati sulla via del rincoglionimento precoce e totale (via, si scherza, ma non troppo...) !Cos'è dunque che ci aiuta a differenziarci dall’animale, e che concorre a costituire la Personalità che continuamente diventiamo ?
(really first question)
Riguardando nel nostro passato, proviamo a chiederci se c'è mai stato qualcuno a darci una "dritta" disinteressata sulla necessità di costruirci un percorso di consapevolezza, magari con ottimo timing e cioè quando si possedeva l'elasticità mentale per poterlo intraprendere, per capirne la pregnanza; e l’incoscienza (o la vera coscienza) per mettersi in discussione, per modulare istantaneamente la nostra conoscenza e consapevolezza, insomma per crescere ? E, ammesso che ci sia stato, abbiamo saputo coglierne l’opportunità oppure eravamo troppo giovani, troppo vecchi, troppo presi da altre emergenze, troppo distratti ?Buon Orientamento = poco o niente, anche qui tranne rare eccezioni. E oggi tutto pare più difficile, ed in progressivo peggioramento.... i neuroni e le loro connessioni se ne vanno.... parcheggiamo i nostri pensieri sempre sul solito piazzale... e via discorrendo. Tuttavia, convinti che il tempo per imparare qualcosa di utile e divertente non finisca mai, con un pizzico di ironia e con un pò di sano egoismo, ecco che qui corriamo in soccorso di noi stessi, e di tutti coloro che cercano un alibi qualunque per riavvicinarsi a sè, studiando e nel contempo contribuendo alla divulgazione delle basic strategies per costruire in autonomia un po’ di difese immunitarie alla stupidità imperante, attenti a non farci beffare dal senso comune delle parole. Non c'è nulla da insegnare, è tutto già scritto da qualcuno e da qualche parte, basta trovare un po’ di tempo ed il coraggio per addentrarsi nella giungla dei dati oggi ampiamente disponibili e scegliere, facendosi largo a colpi di machete per eliminare -non senza difficoltà- tutta la "fuffa mediatica" che ci assedia sotto le mentite spoglie di “informazione”.- Una domanda interessante per intraprendere il nostro viaggio iniziatico potrebbe essere allora: siamo sicuri che dentro di noi c'è ancora spazio mentale o non è che per caso ci sentiamo già stracolmi prima di cominciare? Siamo cioè sicuri che ci sia spazio dentro di noi anche solo per pensare di rischiare qualcosa nel nostro approccio intellettuale standard, nell’abbandono anche solo per un attimo della cosiddetta “zona di confort”, ove tutto ci appare stabile e sotto controllo ? Per affrontare la fatica di eliminare le scorie inutili, per selezionare correttamente cosa sì e cosa no, per vedere i cambiamenti, per ristrutturare atteggiamenti e strutture di pensiero, per rivedere situazioni, avvenimenti, modi di affrontare le cose e la gente ? Per riflessioni che contribuiscano -comunque- a farci crescere come persone, a renderci più consapevoli di quali siano le "regole d'ingaggio" con la società, con particolare focus sul mondo del lavoro ? Insomma per migliorarci ? Anche se non ci crederemo, anche se ci sentiamo stufi e con la testa stracolma delle cazzate di tutti e per tutti i generi, lo spazio c’è, eccome se c’è. Siamo pieni di spazio anche se non lo sappiamo, perché basta un attimo alla nostra mente per riconfigurarsi attorno ad un nuovo, più alto livello di consapevolezza. Il motore, come per tante altre cose, è nell’interesse: se c’è, lo spazio si crea magicamente; se invece non c’è, tanti saluti e alla prossima.Su questo e molto altro ci si divertirà. Senza ruoli fissi da interpretare: ognuno si riconosca come facilitatore a sè stesso, e si cominci a fare un pò di allenamento liberandosi da pensieri in loop, alibi, pregiudizi, riflessioni in parcheggio, percorsi e strutture mentali logorati dall'uso, granitiche certezze su cui si continua, pervicacemente e pigramente, a darsi ragione...e in bocca al lupus ! ©emmi (segue)








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